Spesso il problema maschile è un problema di coppia

lunedì 6 dicembre 2010

Chirugia estetica genitale femminile (chirugia intima)


Parlare di chirurgia femminile estetica genitale da parte di un Andrologo-Urologo può sembrare una assurdità; in realtà per chi come me si è sempre occupato del versante femminile della chirurgia urologica non lo è. Dalla chirurgia vaginale per l'incontinenza urinaria e il prolasso agli interventi mirati solo alla componente estetica il passo è brevissimo; capita infatti che a seguito di età,  conseguenze del parto o altri interventi la donna subisca modificazioni anche importanti della sua anatomia intima. La chirurgia in questi casi permette di risolvere l'eventuale incontinenza presente o la discesa dell'utero e/della vescica; ristabilire una corretta anatomia permetterà in molti casi la ripresa di rapporti sessuali soddisfacenti e una maggiore autostima.  Ma non tute le donne hanno incontinenza o prolasso, pur non essendo soddisfatte del proprio aspetto intimo; la richuesta di interventi in tale direzione è aumentata negli ultimi anni. In parte perchè si è spostata la frontiera del "rifatto o risistemato" dalle parti più esposte  a quelle più intime, in parte perchè l'attenzione delle signore al corpo è a 360 gradi. Vita più lunga e cosmesi del viso, seno e glutei: perchè no anche dei genitali ? In fondo è con quelli che si fa l'amore !! Sembrerebbe una considerazione semplicistica o svilente la sessualità negli altri aspettti e questo è il rischio di puntare tutte le aspettative sull'intervento o su un risultato miracoloso. Peraltro è vero che aumentare o ridurre la capacità vulvo-vaginale (che può alterarsi a seguito di parti o con l'età) può permettere rapporti più soddisfacenti per la coppia: sempre tenendo questo in mente e considerando anche l'aspetto funzionale gli interventi più effettuati sono la labioplastica  (riduzione delle grandi labbra e loro rimodellamento,

la vaginoplastica di riduzione o ampliamento e la clitoridoplastica, la riduzione del monte di Venere (eliminazione del grasso). Si usano suture a breve riassorbimento e minimo rischio di cicatrice e i tempi operatori sono comunque entro l'ora, con perdite di sangue trasurabili. Nel post-operatorio possono essere somministrati prodotti locali per favorire la guarigione e terapie con creme o ovuli a medio e lungo termine per mantenere i tessuti "giovani". Rispettando queste indicazioni e premesse, consci che non si torna indietro nel tempo,  si può  restituire una buona funzionalità per una piacevole vita di coppia

domenica 28 novembre 2010

Pene corto : perchè rivolgersi all'andrologo ?


Il pene corto può essre fonte di preooccupazione, angoscia e frustrazione: al di là della sindrome da spogliatoio e del confronto con altri uomini, quello che preoccupa di più è di non essere in grado di soddisfare il/la partner. Innanzitutto facciamo chiarezza su cosa significa pene corto : nonostante tenativi di standardizzare una lunghezza media a livello mondiale, non c'è unanimità a causa di differenze etniche e culturali. Inoltre una cosa è valutare il pene flaccido e un'altra in caso di erezione, situazione che serve per il rapporto !! Solo in casi rari e gravi si può parlare di micropene (a riposo 4 cm e in erezione 6-7), ma questi sono solitamente evidenti in età giovanile ; in tutti gli altri casi c'è estrema variabilità di dimensioni. Nell'adolescenza, a sviluppo completato (16-18 anni), può essre utile una valutazione fisica con dosaggio degli ormoni maschili, se coesistono testicoli piccoli, scarsa peluria e altri segni di ipogonadismo (basso livello di ormoni maschili). In altri casi il pene è seplicemente "nascosto"; in persone sovrappeso il grasso a livello del pube e dei testicoli tira il pene indietro e questo si dimostra spingendo in alto il grasso e stirando lo scroto. In tutti gli altri casi si tratta di solito di una questione di "taglia" come può essere per la testa o i piedi e  bisogna solo valutare che ci sia una valida erezione e non siano presenti altra anomalie come curvature o alterazioni cutanee (fimosi o frenulo breve) ingrado di mimare un pene corto. La valutazione completa è quindi importante per esaminare tutto l'apparato genitale e la prostata, valutare le reali dimensioni del pene (eventualmente anche con autofotografia in erezione) ed escludere altre minime anomalie. Spesso con la visita si riesce a convincere il paziente della normalità della sua situazione; in caso contrario si discuterà l'indicazione alle terapie chirurgiche o non, dove necessario


Meglio piccolo ed efficente o grosso e .........?

martedì 23 novembre 2010

Allungamento del pene : facciamo un po' di chiarezza !


In rete si leggono blog o articoli fantasmagorici con tecniche chirurgiche e non, medicine miracolose o altro in grado di allungare il pene: ma leggendo tra le righe in nessun caso viene spiegato quando si deve o si può allungare il pene e come si possa fare !!! Al di là delle richieste legate a motivi razziali, religiosi o culturali l'allungamento del pene non è quasi mai necessario per ciò che il pene serve : permettere rapporti sessuali soddisfacenti per l'uomo e il suo partner, sia maschile o femminile. In molti casi l'uomo identifica la virilità con le dimensioni del fallo e non con la sua funzionalità , da qui la insoddisfazione o l'ansia di non essere all'altezza; anche le partner femminili, specie se occasionali, sono molto aggressive ed esigenti ed identificano "l'auto con il pilota"sperando nella grande prestazione.......
L'intervento è sicuramente necessario in caso di micropene (4 cm !!!), ma il problema si rende evidente già nella pubertà e bisogna intervenire sia per problematiche fisiologiche che reali problemi di dimensione. Negli altri casi è bene ricordare che una valutazione del pene a riposo è diversa da quella con erezione, che nei soggetti obesi o sovrappesso l'eccesso di grasso del pube, dello scroto  e  delle cosce tende a "nascondere" il pene. Anche nel pene curvo acquisito (Peyronie : vedi altro post nel blog) c'è un minimo accorciamento legato alla curvatura del pene, specie in fasi avanzate. Che cosa si può fare ? In caso di pene curvo acquisito, oltre agli interventi e alla terapia , oggi sembrano efficaci le iniezioni locali con collagenasi di clostridio, già efficaci nel trattare patologie simili della mno (Dupuytren); di una certa efficacia nella fasi iniziali anche gli estensori penieni, che esercitano una trazione meccanica graduale sul pene.

Altro ausilio mostrato sopra è un dispositivo "vacuum" che provoca un ingrossamento del pene temporaneo richiamando con meccanismo a pompa sangue nel pene. In caso di pene nascosto si può invece eliminare il grasso del pube,associando eventualmente una "plastica a Z" dello scroto : i 2 interventi permettono di guadagnare circa 2 cm di lunghezza peniena a riposo con un certo recupero dell'immagine corporea. E' sempre comunque necessario ricordare che non esistono "miracoli" in grado di allungare o ingrossare il pene : l'andrologo con esperienza chirurgica potrà valutare se, in caso di pene nascosto o curvo, sia indicato l'intervento e se questo potrà aiutare la persona a riacquistare fiducia in sè stessa, sempre ricordando che un intervento del genere non potrà mai comunque da solo favorire la prestazione o la soddisfazione del partner .

giovedì 11 novembre 2010

Tumore della prostata: dai sintomi alla diagnosi

Il tumore alla prostata si appresta a diventare il più frequente nel sesso maschile, dopo i 50 anni sia per un reale aumento dei casi, sia per la diagnosi precoce che oggi permete di trattare con successo molti più pazienti degli anni scorsi. Tra le cause favorenti la neoplasia stanno il fumo, il consumo eccessivo di grassi e l'obesità; la familiarità è anch'essa importante, aumentando il rischio in caso di padre o fratello con un caso di tumore alla prostata.  Recentemente è stato invece rivisto il ruolo degli ormoni maschili (androgeni - testosterone): prima indicati come causa principale, oggi sembra che invece abbiano un ruolo parzialmente protettivo. Il tumore prostatico è un adenocarcinoma, a partenza cioè dalla parte ghiandolare della prostata; può localizzarsi in qualunque zona della prostata e spesso è multifocale, cioè a partenza da più zone.


Ovunque sia l'origine il tumore può espandersi e diffondere, in casi estremi, al di fuori della prostata sino agli organi vicini; oggi è una evenienza rara e la stragrande maggioranza dei tumori sono trattati quando sono ancora confinati alla ghiandola prostatica. Mentre un tempo si diagnosticava il tumore per i suoi sintomi (difficolta a urinare, sangue nelle urine, segni di metastasi)  da oltre 15 anni il dosaggio su sangue del PSA permette, insieme alla visita una diagnosi precoce: il PSA è un enzima prodotto dalle ghiandole prostatiche e, se è vero che il valore si altera anche per altri motivi (prostatite, ipertrofia....) è comunque molto sensibile e un suo innalzamento improvviso deve mettere in allerta. La visita si basa sulla esplorazione rettale valutando la superficie e la consistenza della prostata : solo poche volte si palpa un nodulo, ma il dato della visita associato al PSA permetterà di dare indicazione alla biopsia della prostata, eseguita sotto guida di ecografia per via transrettale.



Solo la biopsia permette la diagnosi ! In certi casi purtroppo potrebbe essere necessario ripeterla, per dati istologici non certi per tumore, ad esempio infiammazione cronica o atrofia, ma il controllo periodico del PSA e la esplorazione rettale permetteranno di dare la giusta indicazione. In sostanza i 2 passi più importanti sono la visita e l'esame del PSA, da valutare insieme e, se normali, da considerare comunque nel tempo. La prima visita sarebbe consigliabile almeno a 50 anni, con cadenza annuale; qualche attenzione in più si mette in caso di familiarità o storia di prostatite cronica. 




martedì 2 novembre 2010

Disfunzione erettile (impotenza - deficit erettivo) . solo un flash

La prima cosa da dire è che questo evento frustrante è un sintomo, la manifestazione di qualcosa che non va nel nostro corpo o nella nostra mente. Perchè ci sia una erezione adatta ad avere un rapporto soddisfacente è necessario un normale desiderio sessuale (libido), un normale afflusso di sangue al pene, l'integrità dei nervi e una buona qualità degli ormoni maschili (testosterone); solo un giusto mix dei fattori permette una erezione valida e di durata sufficiente. Il pene è costituito da 2 cilindri (corpi cavernosi) sotto ai quali sta un altro cilindro con l'uretra (copro spongioso) e da cui esce urina e liquido seminale: al momento dell'eccitazione (con stimolo fisico o mentale) i nervi favoriscono l'afflusso di sangue alle arterie del pene, si realizza l'erezione ed è possibile il rapporto sessuale

Danni parziali o combinati ad ognuno dei fattori possono alterare l'erezione agendo a livelli diversi.
Detto questo si capisca come sia importante indagare su malattie, interventi, terapie o uso di sostanze che possano interferire sullo stato ormonale, i nervi periferici,  la circolazione sanguigna. Importante anche uno stato ansioso o una depressione che, riducendo la libido, possono comunqiue impedire una erezione valida. Tra le malattie importanti vanno ricordate il diabete, l'insufficienza renale ed epatica; l'ipertensione e le sue terapie, malattie della tiroide o dell'ipofisi possono  essere altre cause. L'infarto , l'ischemia e tutte le cause di arteriopatia si associano a impotenza. Importante anche l'uso di sostanze : alcool e fumo in eccesso, marjuana e cocaina, ma anche le droghe usate dai più giovani che possono provocare danni irreversibili. Importantissimo inoltre il valore di colesterolo e trigliceridi. La disfunzione erettile è poi spesso associata a problemi urologici come ipertrofia prostatica e prostatite; si tratta spesso di casi in cui curando la patologia di base si risolve il problema. Più complessa è invece l'impotenza che fa seguito ad intervento per tumore alla prostata, che richiedde un approccio individuale.
 Oltre alla visita completa con controllo di genitali e prostata si valuteranno gli ormoni con un prelievo, l'asseto metabolico (colesterolo e trigliceridi) e la pressione arteriosa. Anche un elettrocardiogramma sarà utile per escludere danni ischemici. La prima terapia sarà di tipo orale (compresse al bisogno o come vera e propria terapia: sildenafil, vardenafil o tadalafil); in caso di insuccesso si potrà ricorrere alla iniezione nel pene di prostaglandine. E' importante correre subito ai ripari in caso di  deficit di erezione peristente: come già detto perchè può essere spia di problema di salute importante, anche se non ancora evidente. Inoltre i migliori risultati si hanno quando la terapia viene iniziata precocemente; in tali casi, controllando anche per esempio l'aspetto ormonale o metabolico, può trattarsi di "riabilitazione"temporanea per favorire al ripresa di reezioni spontanee. Il messaggio è quindi di fiducia e di pazienza : non curare in modo superficiale solo il sintomo erezione, ma indagare almeno il necessario per rimuoverlo



lunedì 1 novembre 2010

Pene curvo (recurvatum penieno) : problema nascosto

Il pene curvo congenito o recuravtum è una patologia che si manifesta nell'adolescenza, con il completo sviluppo dell'apparato genitale maschile: è un incurvamento del pene , in erezione, verso il basso (meno frequentemente di la to o verso l'alto. E' causato da uno sviluppo dei due cilindri che servono per l'erezione (i corpi cavernosi) rispetto al cilindro che sta sotto e contiene l'uretra (corpo spongioso ): questo di solito non permette rapporti o per lo meno li rende difficoltosi e a rischio di trauma del pene stesso. In alcuni casi è associato un cordone fibroso sotto l'uretra , detto "corda" che favorisce maggiormente il recurvatum. La diagnosi si basa sulla visita e sulla autofotografia del pene in erezione, valutando anche la presenza o meno di corda; il trattamento è invece solo chirurgico e può essere effettuato a sviluppo sessuale completato. Negli anni sono state create alcune varianti, ma l'intervento gold-standard resta la corporoplastica (Nesbit) il cui principio è semplice; si tratta di escindere una  o più ellissi di tessuto di rivestimento dei corpi cavernosi dal lato convesso della curvatura e di suturare la breccia. Ciò comporta un raddrizzamento con solo minimo accorciamento del pene (che in questi casi è comunque ben sviluppato) con tempi operatori di 1 ora circa e ricovero di una notte: la tecnica si applica a qualsiasi tipo di recurvatum. Se è presente la corda, questa deve essere asportata per impedire recidive della patologia.

In conclusione possiamo dire che il pene curvo è un problema risolvibile con un intervento definitivo, relativamente veloce e con ricovero breve. E' necessario intervenire subito dopo l'adolescenza per evitare che ad una patologia fisica con il tempo se ne associ una psicologica, con difficoltà nelle relazioni sessuali

domenica 31 ottobre 2010

Eiaculazione precoce : come fermare l'orologio ?

Il problema è estemamente diffuso, anche se resta sommerso : i motivi sono vari e diversi. L' ancora frequente rifiuto al consulto con andrologo o sessuologo, la frustrazione di avere un problema che altera il piacere, la sfiducia nelle terapie. Questo è in contraddizione con le numerose richieste durante le campagne informative o di visite al di fuori dei canali canonici di prenotazione. Facendo un passo indietro dobbiamo, schematicamente e per semplicità, distinguere tra eiaculazione precoce (EP) primitiva, che cioè è sempre esistita e secondaria; le cause e il trattamento sono ovviamente diversi. Nella EP primitiva ci sono spesso alla base problemi psicologici o coflitti non risolti con la sessualità; in altre casi una ipersensibilità del pene alle stimolazioni può invece essere a causa. La EP secondaria è di solito recente, improvvisa e talvolta legata a infiammazione della prostata (con disturbi urinari, anche se spesso sfumati); in altri casi un evento stressante o un periodo difficle possono scatenarla. La distinzione non è sempre così netta o legata all'età, alla fascia sociale o alla professione: il rapporto di coppia è importante e spesso un ansia d aprestazione è alla base di tutto. Anche la vita di oggi , scandita da orari, fretta , necessità di concludere velocemente transazioni o lavori non aiuta ad avera una sessualità rilassata. Il ruolo del partner è importante per affrontare la EP e capire come risolverla: spesso è la donna ad inviare il compagno e lo assiste. In altri casi un atteggiamento ostile può invece peggiorare l'approccio; una visita dovrà escludere cause evidenti o apparenti di EP. Esami del sangue o radiologici possono essere indicati per studiare gli ormoni maschili e la prostata; l'approccio al problema potrà invece essere andrologico, sessulogico o combinato. Inizialmente si possono   utilizzare metodi comportamentali come accorgimenti durante i preliminari o l'uso di posizioni "ritardanti". Anche l'uso di creme anestetiche per il glande è indicato in certi pazienti; oggi è disponibile abche una terapia orale efficace a base di paroxetina, da assumere prima del rapporto. In casi complessi o in cui la sola terapia medica non funziona è necessario il sessuologo: solo trovare e rimuovere la causa psichica potrà permettere rapporti sereni. Il messaggio da lasciare è certamente di speranza e fiducia : vincendo la paura o vergogna di affrontare la EP e sapendo che ci sono le armi anche se spesso la soluzione può non essere immediata.


mercoledì 20 ottobre 2010

Varicocele : trattamento con tecnica secondo Tauber

Il varicecele è una dilatazione  varicosa delle vene del testicolo che si manifesta come una massa o un vero e proprio "groviglio" di vene a livello dello scroto; la causa è un reflusso di sangue verso il basso (come nelle varici delle gambe). Si può manifestare a  ogni età, ma è più frequente nei giovani e negli sportivi; l'importanza è nel fatto che si può associare a infertilità in molti casi, mentre negli altri provoca solo fastidio o pesantezza al testicolo. Può essere bilaterale o monolaterale, più frequente a sinistra; per la diagnosi, oltre alla visita è necessario un ecodoppler dei testicoli ed un esame del liquido seminale (spermiogramma) . La indicazione all'intervento è data alterazioni del liquido seminale, dolore o (specialmente negli adolescenti) ridotto sviluppo del testicolo interessato. Negli anni le tecniche chirurgiche sono passate da intervento con incisione inguinale e legatura delle vene dilatate, con o senza microchirurgia, alla embolizzazione (occlusione delle vene con sostanze idonee, passando da una vena dell'inguine). Il sottoscritto utilizza una tecnica mista in anestesia locale (Tauber) : dopo una piccla incisione inguinale di 2 cm si isola una vena e si fa una flebografia con mezzo di contrasto. A questo punto si inietta la sostanza sclerosante e si chiede al paziente di "spingere" per permettere la chiusura delle vene dilatate; questa tecnica è veloce (20 minuti), efficace  (oltre 95% di successo) ed eseguibile in day-hospital con ricovero di poche ore. Dopo 4 mesi sarà controllato il paziente con ecodoppler ed esame del liquido seminale per valutare la riuscita dell'intervento e l'impatto sulla fertilità.


mercoledì 6 ottobre 2010

Chirurgia genitale estetica : una nuova frontiera o un vecchio limite ?

 


Chirurgia estetico-funzionale dei genitali maschili e femminili

In tale categoria rientrano gli interventi, di competenza urologica, fatti per correggere difetti dei genitali esterni, di uomo o donna maturi; il difetto può essere puramente estetico o avere conseguenze sulla funzione dei genitali stessi e sulla vita sessuale.

Problematiche maschili

I casi più frequenti sono la brevità del frenulo e la fimosi, facilmente risolvibili con interventi in anestesia localee ed in regime ambulatoriale (frenulo plastica e circoncisione)  che però eliminano problemi come infezioni urinarie o traumi con i rapporti. Di maggior interesse clinico sono le deviazioni del pene, congenite o acquisite (conseguenza di Induratio penis o traumi): l’asta presenta curvatura verso il basso, l’alto o lateralmente. I casi da operare sono quelli in cui il rapporto sessuale è impossibile o doloroso, considerando il rischio di rottura dell’organo favorito dall’ alterazione dell’asse penieno (corporoplastica). L’intervento richiede il ricovero per 2 – 3 giorni e astinenza dai rapporti per circa 30 giorni, con risultati estetici e funzionali ottimali. In alcuni casi di pene piccolo è possibile poi l’allungamento e/o l’ingrossamento dello stesso con tecniche che prevedono l’inserimento di dispositivi biocompatibili. Altra chirurgia è quella dedicata alla rimozione di piccole lesioni quali nei, condilomi, angiomi o alla correzione di inestetismi minori. E’ in corso di verifica l’efficacia dell’ iniezione locale, in caso di Induratio penis, di cellule dell’infiammazione recuperate dal sangue del paziente
Problematiche femminili
L’allungamento della vita media, il maggior benessere e la cura della salute anche negli aspetti sessuali hanno di recente portato in auge interventi considerati solo estetici. La plastica delle labbra vaginali (riduttiva o di ampliamento) è spesso richiesta per modificazioni legate ai cambiamenti menopausali, ma anche in donne giovani per adeguamento ad indumenti intimi o per abbigliamento sportivo agonistico: è eseguibile in anestesia locale in day-hospital. Altri interventi di portata maggiore sono la plastica vaginale riduttiva o di ampiamento: nel primo caso è effettuata in caso di rapporti sessuali dolorosi , ad es.per esito di parto. In caso di riduzione si tratta invece di modellare l’introito vaginale e il perineo, indeboliti dai parti o dalla menopausa. In entrambi i casi i risultati anatomici e funzionali sono ottimi e duraturi. Nella stessa seduta può eseere corretta l’incontinenza urinaria, se presente (sling vaginale)
A conclusione di questo breve escursus sulla chirurgia genitale è utile rammentare che va considerata una chirurgia di tipo funzionale che, attraverso una correzione anatomica tende a far recuperare o migliorare una funzione alterata. Solo in casi selezionati la correzione (si tratta di interventi: non si torna indietro !!!) per puri motivi estetici è giustificata e l’intervento va comunque eseguito dopo una visita specialistica e diagnostica funzionale idonea (ecografia ed ev. doppler)



 

lunedì 4 ottobre 2010

La sessualità nel disabile : un tabù medioevale ?


La sessualità è normalmente associata al bello, al sano e, oggi sempre di più, alla prestazione. La nostra società spinge a correre al massimo ed ottenere il più possibile in breve tempo; il disabile, sia esso psichico che fisico, si trova di fronte ad un muro che è già presente nel momento in cui si confronta con il suo handicap. E’ vero per problemi congeniti e per handicap acquisiti : sia l’estraneo che il disabile tendono a mettere in primo piano il problema fisico (che peraltro è solo la punta dell’iceberg) e quindi negare l’aspetto fisico della sessualità. Il disabile si trova, dipendendo fisicamente dai genitori o da un ausilio come la sedia a rotelle, nella difficoltà-incapacità-paura di  conoscere sé stesso e quindi l’altro in modo indipendente, di desiderio verso l’altro facendolo mediare dal proprio corpo. Spesso è sconosciuto o rifiutato anche l’autoerotismo e, in particolare con gli adolescenti, i genitori (in particolare modo la madre) non affrontano l’educazione sessuale considerandola solo una potenziale frustrazione per il figlio. Questo in realtà dipende dal mancato superamento del trauma della disabilità da parte dei genitori e, di conseguenza , del ragazzo: un disabile deve convivere tutta la vita con il suo handicap, ma come per qualsiasi limite individuale, dovrebbe limitare i limiti (mi si perdoni i il gioco di parole) che l’handicap ha imposto e  adattare i suoi bisogni alla situazione. In sostanza per un disabile è difficile fare sesso, ma è forse più difficile parlarne o chiedere consigli. Mentre le disabilità psichiche non rientrano nella mia esperienza per quelle fisiche qualcosa si può dire; innanzitutto dispiace generalizzare, perché ogni disabilità può avere un problema sessuale diverso, ma per tutti vale il principio che non bisogna  parlarne,  spiegare e insegnare. Con l’aiuto di un addetto ai lavori si potranno  poi gestire le problematiche fisiche quali alterazioni o assenza del desiderio, di sensibilità dei genitali o di erezione-eiaculazione; la collaborazione dei genitori e/o del partner è fondamentale in relazione al grado di disabilità e alle limitazioni al movimento. Gli attuali supporti farmacologici utilizzati comunemente nel deficit di erezione, eventuali iniezioni peniene con prostaglandine e tecniche di stimolazione elettrica permettono di potere avere rapporti completi  e soddisfacenti finalizzati anche ad una gravidanza. In conclusione dobbiamo ricordare che tutti abbiamo bisogno di una sessualità consapevole e gratificante : il disabile può reagire a ciò con la fuga, il ritiro e talvolta l’attacco. Questo se è costretto ad affrontare l’ennesimo ostacolo da solo e senza strumenti o amici per farlo.

martedì 28 settembre 2010

Riconoscere i segnali del corpo : autoesame dei testicoli

I testicoli sono normalmente 2 e ben visibili; anche se ciò sembra ovvio ci sono situazioni particolari quali il testicolo ritenuto (di solito a livello dell'inguine) e quello ad ascensore (si muove verso l'alto durante i rapporti, con il ferddo o attività fisica) in cui non è vero. A parte però i casi estremi si tratta di organi spesso "dimenticati" dal maschio, paradossalmente proprio per la posizione e perchè non esposti ; anche i testicoli possono però andare incontro a patologie acquisite, talvolta pericolose. Il semplice autoesame periodico, ad esempio durante la doccia, permetterebbe di prevenire guai sulla sfera riproduttiva o sulla salute generale ; purtoppo questa pratica, molto seguita nei paesi ad alta frequenza per il tumore del testicolo come quelli scandinavi, è disattesa dal sesso maschile. capita infatti spesso che sia la partner ad accorgersi di qualcosa di diverso nel compagno. Innanzitutto  bisogna procedere con l'esame visivo dello scroto (il sacco che contiene i testicoli) per essere sicuri che entrambi i etesticoli siano nella sede giusta ,cercare eventuali chiazze cutanee (micosi o allergie) , presenza di vene dilatate (varicocele)  o tumefazioni. Si passa poi a "palpare" i testicoli valutando la consistenza di entrambi per evidenziare aumenti di volume o asimmetri tra i due lati: in  generale non vanno sottovalutati noduli a comparsa improvvisa e senza dolore: Il dolore , mediamente, indica una infiammazione, mentre una massa senza dolore è spesso un tumore ! Quello che importa ribadire è che "perdere" 1 minuto ogni 2 - 3 mesi per un autoesame può ridurre il rischio di non individuare in fase precoce un tumore del testicolo o un varicocele, con pesanti conseguenze sulla salute generale o la fertilità.

domenica 26 settembre 2010

Perchè la visita andrologica ?

L' uomo, per natura e cultura, è restio a confidare i problemi della sfera genitale e sessuale; non solo per "educazione" religiosa o paura di perdere lo status di elemento forte della coppia o di un gruppo. L'identificazione della sicurezza maschile con il pene e la virilità e forte e difficile da superare; oltre a questo molti non parlano neanche con il medico di famiglia, per paura che la moglie possa sospettare qualcosa (anche se forse si è gia fatta un idea !). La prima eventuale visita spesso non è poi fatta con l' andrologo per spostare ancora il momemnto del confronto. Al di là dell'aspetto emotivo bisogna però considerare che un problema sessuale, ad esempio il deficit di erezione, può essere il sintomo di malattie non ancora sintomatiche, come il diabete, l'ipertensione, problemi alle coronarie, colesterolo elevato o scompensi metabolici.Altre volte disturbi prostatici o malattie del testicolo possono condizionare una sessualità piacevole; in sostanza l' andrologo dovrebbe essere per l'uomo quello che il ginecologo è per la donna. Forse anche qualcosa di più visto il caratte preventivo, oltre che curativo, di quasta figura 

venerdì 17 settembre 2010

Mi presento

Mi presento : ho 48 anni, Medico Andrologo e Urologo e lavoro a Genova. Questo blog per farmi conoscere e discutere con chiunque di argomenti inerenti alla mia attività, in tutta tranquillità e per semplice conoscenza dei problemi o per risolvere dubbi. Ci sono forum on-line, ma si tratta troppo spesso di  discorsi tra "non addetti ai lavori" , basati sul sentito dire e spesso fuorvianti. Spero di essere utile e di poter condividere argomenti attuali con chiunque sia interessato; un saluto a tutti !