Ancora una volta , anche in questo congresso di rilevanza nazionale (Urologi Ospedalieri Italiani) , svolge una parte rilevante la tecnologia. Nulla di nuovo nelle applicazioni robotiche in tema di tumore della prostata e laparoscopia; sembra esserci invece una ripresa dell'utilizzo delle tecnologie LASER. I campi di applicazione sono certamente il trattamento per via endoscopica dei calcoli del rene e dell'uretere sia con l'ACCESSO PERCUTANEO (puntura del fianco con entrata nel rene, senza tagli cutanei) che con URETERESCOPIA FLESSIBILE (si passa in via retrograda per il percorso normale dell'urina; entrando dal pene si procede in vescica e, tramite l'uretere, si arrivano a trattare calcoli renali sino a 2 cm).. Il laser permette una frammentazione fine dei calcoli stessi; l'utilizzo dei moderni strumenti permette di trattanere il caloclo mentre lo si frantuma ed evacuarne agevolmente i frammenti. Il laser è utilizzabiel anche nel trattamento dell IPERTROFIA PROSTATICA , dalla ablazione (HOLEP) alla incisione del collo vescicale o di prostatte piccole, per via endoscopica. Promettente anche l'uso del laser , associato a infiltrazione di cortisone, nelle stenosi (cicatrici) dopo chirurgia per tumore della prostata.
Nel campo del TUMORE PROSTATICO in molti casi oggi sempre di più si tende a fare vigile attesa : si tratta di neoplasie a basso grado, con PSA inferiore a 7 e tumore poco rappresentato nella biopsia. Il controllo clinico e il monitoraggio del PSA in questi casi sono una valida alternativa a intervento o altre terapie.
In caso di TUMORE VESCICALE SUPERFICIALE in alterantiva alla tradizionale resezione endoscopica (TUR) la ASPORTAZIONE ENDOSCOPICA "IN BLOCCO" CON LASER sembra assicurare dati più attendibili per l'esame istologico e un minore tasso di recidive.
In tema di INDURATIO PENIS si conferma l'importanza della diagnosi precoce: infatti le terapie orali, fisiche e rialbilitative sono efficaci nelle fasi iniziali, quando i sintomi sono il dolore e la iniziale curvatura del pene, con placca "soffice". Quando la placca è dura e stabile, solo la chirurgia può assicurare la correzione della curvatura; l'intervento va modulato paziente per paziente a seconda del tipo e sede della placca e del grado di curvatura del pene.
Nelle STENOSI URETRALI si conferma la scarsa efficacia dei trattamenti endoscopici dopo 2 recidive; in questi casi è necessaria l'URETROPLASTICA .
Il ruolo dell'INFIAMMAZIONE PROSTATICA sembra sempre più importante come causa dei sintomi urinari come ferquenza e urgenza nella minzione ; le terapie antibiotiche a medio e lungo termine si dimostrano efficaci sui sintomi e sul PSA.
Nel campo della CHIRURGIA GENITALE sono stati rammentati il ruolo delle PROTESI PENIENE nei casi di DISFUNZIONE ERETTIEL che non rispondono alla terapia orale o alle iniezioni nel pene di farmaco. Anche la chirugia di INGRANDIMENTO e ALLUNGAMENTO DEL PENE si avvale di tecniche che utilizzano tessuti del paziente, eliminando il rischio di rigetti o in infezioni. in caso si INCONTINENZA URINARIA sia maschile che femminile si conferma il ruolo delle SLING (benderelle), posizionate sotto l'uretra con un accesso chirurgico veramente minimo e con in tervento in regime di day-hospital.
Insomma spazio alle tecnologie, ma anche alla tecnica per permettere al singolo paziente di avere terapie o interventi "cuciti" a sua misura caso per caso
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