Spesso il problema maschile è un problema di coppia

venerdì 23 dicembre 2011

INFERTILITA' MASCHILE : FENOMENO IN AUMENTO

Dati recente della Org. Mondiale della Sanità allarmano le coppie e, in particolare , gli uomini : la qualità del liquido seminale sta alterandosi negli anni a causa di numerosi fattori ambientali. Fra questi, oltre a fattori esterni quali radiazioni magnetiche e varie onde (telefono, radiofrequenze.....) o veleni ambientali inalabili si sta delineando maggiormente il ruolo dell'alimentazione. Si intende quella sbagliata per eccesso di calorie e qualità : le diete ipercaloriche, ricche di grassi e associate a vita sedentaria, provocano infatti danni sugli spermatozooi a causa della formazione di radicali liberi. Queste sostanze, che si formano nell'organismo anche in seguito a infezioni e altri fattori esterni, danneggiano quantità e qualità degli spermatozooi, con ridotta percentuale di gravidanza, possibilità di aborti o aumento della malformazioni nel feto. Il nostro organismo produce sostane che combattono i radicali liberi, ma nulla può contro una quantità eccessiva che si realizza con le diete caloriche o con l'abuso di acoolici, fumo, marjuana e altre droghe. Lo stile di vita può quindi condizionare le possibilità di procreare dell'uomo adulto e i danni cominciano già durante l'adolescenza . La rimozione delle cause , lo sport e l'assunzione di antiossidanti (oltre alla cura di eventuali infiammazioni dell'apparato genitale) possono riportare la situazione a livelli compatibili con una valida capacità di ottenere una gravidanza. Le sostanze più usate sono certamente la arginina e la carnitina, lo zinco, il glutatione e la acetilcisteina; il fai da te è però pericoloso, come lo sono i cocktail etsmporanei di sedicenti "polivitaminici". Si può passare dalla assoluta inefficacia ad un effetto paradosso pro-ossidante che simula quello degli stessi radicali liberi, con danni al portafoglio e alla salute



giovedì 22 dicembre 2011

CIRCONCISIONE E PLASTICA DEL FRENULO "ESTETICA"

Il prepuzio ha funzione di guaina del pene che riveste il glande a riposo e favorisce lo scorrimento del pene  eretto durante i rapporti (come uno stantuffo in un cilindro). Quando si è in presenza di frenulo breve e fimosi (restringimento del prepuzio che riveste il glande) la terapia chirurgica tradizionale prevedeva la incisione e sutura del frenulo e la ciconcisione, con asportazione di parte del prepuzio. In alcuni casi però la resezione eccessiva di prepuzio porta a problemi durante i rapporti, per una azione non adeguata di "stantuffo", con scarso scorrimento e fastidio, sino al dolore. Per quasto la tendenza attuale, ove possibile , è di praticare una semplice incicione con bisturi elettrico (o laser) a bassa intensità e non dare punti ottenendo comunque l'allungamento del frenulo.
Nella foto è inicato il punto in cui viene praticata l'incisione; non c'è fuoriuscita di sangue, perchè il danno è minimo, superficiale e subito coagulato.
Il prepuzio, il cui restringimento è sulla circonferenza,  forma invece un anello fastidioso durante l'erezione (FIMOSI)
Il grado è variabile, come si vede nella figura soprastante: nei primi 2 è necessaria la circoncisione, mentre negli altri si possono praticare incisioni di "scarico" o "plastiche a Z": in entrambi i casi si conserva il prepuzio  e si allrga l'anello che stringe con principi base di chirurgia plastica. Il tutto è eseguito in anestesia locale e con fili sottilissimi per minimizzare la cicatrizzazione

venerdì 9 dicembre 2011

UROLOGIA E SESSUALITA'

L'urologo attuale, moderno in senso stretto e in senso lato, deve essere conscio che tutte le volte si affronti un problema  urologico o andrologico ci si confronta in realtà co la coppia di cui l'uomo o la donna fanno parte. Individuare e curare, con medicine o intervento, la malattia di un organo urogenitale  significa agire sulla parte emotiva e su tutte le implicazioni sessuali che questo ha per il paziente. Avere un problema alla prostata, al pene alla vescica o alla vagina implica necessariamente porsi il quesito di come questo possa alterare la sessualità; talvolta poi ciò succede direttamente per effetto della patologia come in caso di deficit erettivo o pene curvo, di malattie della prostata, di incontinenza o prolasso, di stenosi vaginali.o esiti di parto . Prima di curare il problema base bisogna quindi indagare sulla vita di coppia e sviscerare le ansie che la patologia o il suo trattamento possono evocare; inoltre si spiegheranno agli interessati e ai partners i reali risultati e possibili conseguenze delle terapie o degli interventi. Con questo approccio, imprescindibile nell'ottica di una urologia e andrologia moderne, si potranno fugare equivoci e false credenze, dare reale peso alle aspettative su cure e interventi e affrontarle senza paure ingiustificate .
ALCUNI LUOGHI COMUNI O MISCREDENZE:
Malattie della prostata e loro cure : provocano sicuramente incontinenza e impotenza - dopo l'interevnto non sei più un uomo..........
Incontinenza femminile o prolasso: non potrai più averere rapporti altrimenti "torna giù tutto " !
Radioterapia dopo tumore alla prostata : mia moglie non vuole avere rapporti perche sono "radioattivo"
L'elenco potrebbe allungarsi all'infinito e non è il caso di entrare nei dettagli : ciò che importa è capire che un problema dell'area genitale di uno dei parteners si rifletterà sull'altro se entrambi non affronteranno la cosa con la giusta pazienza e tranquillità



lunedì 5 dicembre 2011

AFFRONTARE LA CHIRURGIA GENITALE IN TEAM

Qualunque persona si avvicini alla chirurgia ha un vissuto emotivo; ancora di più chi deve essere sottoposto a chirurgia genitale e maggiormente per motivazioni estetiche. Per questo motivo l'approccio più correto deve essere multidisciplinare: più specialisti valutano il problema del paziente e decidono insieme l'approccio migliore. Le figure fondamentali sono l' Uroandrologo, il Chrirugo Plastico il Ginecologo e il Sessuologo : ognuno ha specifiche competenze ed esperienza, ma solo valutando la persona insieme si potrà scegliere la migliore terapia ed eventualmente i tempi di attuazione di questa. prima di essere sottoposti ad un intervento (NON SI TORNA INDIETRO) bisogna essere motivati, resi edotti dei rischi e dei risultati e informati sulle reali aspettative. Infatti ad una modificazione di una componente anatomica non sempre corrisponde un cambiamento drastico della funzione e della prestazione ! Peraltro anche il migliore degli Specialisti non dovrebbe limitarsi all'intervento e portarlo a termine in modo impeccabile: in quasto ambito le dinamiche e i rapporti di coppia sono fondamentali e non si può separarare nettamente l'organo attraverso cui si ottiene e si dà soddisfazione sessuale dalla componente emotiva e della sensibilità. Presso il CEDER  l'approccio seguito è questo e, dopo la valutazione Uroandrologica o Ginecologica, se necessario si valuta assieme al Sessuologo e al Chirurgo Plastico per una decisione in team

venerdì 11 novembre 2011

DEFICIT ERETTIVO DOPO CHIRURGIA RADICALE DELLA PROSTATA E DELLA VESCICA

Gli interventi radicali per tumore prostatico e vescicale (prostatectomia e cistectomia radicale) sono gravati da una percentuale variabile di deficit erettivo: questo succede per lesioni dei nervi deputati all'erezione o legatura di alcuni vasi necessari per l'erezione stessa (fascio nervo-vascolare) . i due meccanismi possono coesistere e il danno è possibile sino oltre il 50 % dei casi. Negli anni si è sviluppata una tecnica detta "nerve- sparing" che permette di ridurre il danno ai suddetti nervi, sempre che la situazione oncologica permetta di effettuare tale tecnica; con tali modifiche la percentuale di erezione post-operatoria si alza, anche se bisogna tenere presente altri fattori quali l'età del paziente, le condizioni del suo apparato vascolare e la qualità dell'erezione preoperatoria.

FIGURA 1 : TECNICA NERVE-SPARING CON RISPARMIO DI FASCI NERVO-VASCOLARI

In alcuni casi è possibile , dopo un periodo variabile da a1 a 2 mesi, la ripresa di erezioni spontanee o indotte dalla stimolazione erotica. In altri casi questo non succede ed è necessario un programma riabilitativo : questo deve essere effettuato precocemente, se possibile nelle prime settimane dopo l'intervento, per eviatre che la mancanza protratta di erezioni determini danni importanti al tessuto cavernoso del pene. durante l'erezione si liberano infatti delle sostanze necessarie al "nutrimento" dei corpi cavernosi e a permettere succesive buone erezioni. In casi di tecniche nerve-sparing potranno essere utilizzati gli inibitori della fosfodiesterasi-5 (Viagra, Levitra o Cialis) da assumere come farmaco , cioè 2 - 3 volte a settimana o giornaliera e non quindi al bisogno. Questo almeno finchè non si realizzano erezioni valide per un rapporto ; a quel punto si potrà valutare se sospendere il farmaco o proseguire al bisogno. In caso di chirurgia non nerve-sparing o mancata risposta alla terapia orale  si dovrà passare alla iniezione intracavernosa di prostaglandine : inizialmente si testerà la dose adatta al singolo paziente , poi si istruirà lo stesso ad autosomministrla utilizzando apposite "penne" simile a quelle utillizate dai diabetici per l'insulina


Anche in qeusto caso è possibile, in alcuni casi, passare alla terapia orale dopo un ciclo di prostaglandine o associare le due metodiche per ridurre il dosaggio delle iniezioni .
Il messaggio da recepire è che la riabilitazione sessuale dopo interventi urologci radicali è possibile ed efficace, a patto che sia iniziata precocemente , grazie alla scelta di terapie odierne a disposizione